“Prendere nuove strade professionali: che tormenti, che gioie”

Questo articolo ha origine da un recente pranzo con un caro amico in piena fase di riflessione per dirigersi verso una nuova strada professionale, che tra una portata ed un’altra, ha condiviso le motivazioni che lo muovono verso una nuova direzione e gli ostacoli che sono da sormontare.Ha inoltre origine dai recenti svariati percorsi di career coaching fatti in questi ultimi anni, dove al centro c’è stata sempre la stessa fase, in cui una riflessione profonda, e in certi casi tormentata, porta poi allo schiudersi di nuove opportunità e alle conseguenti gioie ed energie che ne derivano.

Ci siamo passati tutti (ebbene sì, anche i life coach e i career coach, che non sono né dei Nembo Kid né delle Wonder Woman. Anzi riscontro che spesso diversi validi coach arrivano a questa scelta di svolgere questa professione dopo aver vissuto periodi più o meno lunghi di crisi o di stallo professionale in cui non si sentivano realizzati o motivati, oppure sono stati licenziati o provenivano dall’essere oggetto di azioni di mobbing da parte dei loro precedenti datori di lavoro).

Le fasi come questa che dobbiamo attraversare per arrivare a una nuova direzione professionale sono caratterizzate da veri e propri tormenti: momenti di introspezione in cui non emerge nulla se non confusione, andamenti ed azioni “a zig-zag”, improvvise regressioni e marce indietro, montagne russe emozionali con impennate improvvise di umore da vere o presunte illuminazioni a ricadute a piombo. E’ la normalità attraversare questi momenti con le emozioni conseguenti da gestire: quando ci si guarda dentro, con sguardo ben focalizzato e diretto verso la nostra essenza, arrivano le paure e le angosce ed occorre il coraggio necessario a superare una fase di profondo cambiamento.

Quando poi arriva la luce in fondo al tunnel, si inizia ad assistere a veri momenti di gioia: abbiamo sviluppato una Vision autentica e fortemente motivante e ci sentiamo attratti verso quel centro che abbiamo individuato.

Si nota spesso l’utilizzo degli elementi naturali nella descrizione della società e del mondo in cui viviamo: si sente parlare di società liquida (elemento acqua) o di mondo volatile (elemento aria) e questi elementi descrivono perfettamente l’incertezza e l’insicurezza dei nostri giorni.

Cosa è allora, sotto l’aspetto della sfera professionale, l’elemento terra? Forse è proprio una nostra identità profondamente centrata sul terreno, con radici solide e che vanno in profondità, e dall’espressione delle nostre vocazioni e qualità pienamente liberate con passione ed energia (elemento fuoco).

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